Di Alex Vigliani
In un mondo che, non ci vuole più
il mio canto libero sei tu.
Oggi mi affido all’immaginazione, al racconto, ai ricordi che sanno di bosco, legno e funghi. Di fioriture e primi accenni di primavera.
Di scambi, sapori, di mani fredde e brina sui prati.
Esercizio di memoria e sensorialità.
Di distacco dalla realtà.
Un’esperienza di quasi vita, poiché non ho mai considerato realmente vita quella dentro quattro mura. E oggi in questa scatola di cemento devo starci responsabilmente, seguendo regole, normative e un decreto che sospende in piccola porzione la libertà personale, ma che a me sembra invece avermi tagliato le gambe.
Ma se questi arti devono star fermi, quel che non posso arrestare è la mente, la fantasia.
Io oggi cammino tra boschi, luce che filtra tra i faggi, vette imbiancate e primavere che giungono.
Con me ci sono i miei amici, i miei compagni di cammino. Quelli di sempre. Con me ci sono loro con cui tanti passi ho condiviso e con cui tanti passi condividerò al più presto. Io lo so. E poi risate, lo scambio di un pezzetto di biscotto, siamo all’ombra di un acero.
E ridiamo.
Oggi sogno e il sogno non mi basta
il mio canto libero sei sempre tu.